giovedì 25 ottobre 2007

UNIONE DEI "COMUNI DELLA MARMILLA"

Stando a quanto stabilito dalla legge finanziaria regionale del 2007, le minoranze dei comuni che daranno vita alle “unioni dei comuni” non saranno rappresentate nell’organo assembleare delle stesse UNIONI.
Ma è mai possibile che si faccia un passo indietro così vistoso nel modo di intendere la democrazia?
O qualcuno pensa davvero di ridurre i costi della politica eliminando i consiglieri di minoranza da tutte le unioni dei comuni che nasceranno in terra sarda?
Siamo veramente sconcertati da questa decisione che tra l’altro non è in linea neanche con quanto stabilito dal testo unico che norma il funzionamento degli enti locali, il quale sottolinea che gli organi che si formeranno all’interno dell’unione dei comuni dovranno garantire la rappresentanza delle minoranze..
La nostra unione “dei comuni della marmilla” sarà formata da 18 comuni che avrebbero dovuto avere 18 consiglieri a rappresentare le rispettive minoranze dei propri consigli comunali, stando a quanto recitato da questa norma introdotta in finanziaria non ne avranno nemmeno uno.
La cosa più assurda e che i consigli comunali sono chiamati a nominare il loro rappresentante tra il sindaco e uno degli assessori del loro comune, tale decisione quindi obbliga i consiglieri di minoranza a nominare il loro rappresentante, tra persone alle quali normalmente fanno l’opposizione nei loro comuni e questo è francamente inaccettabile.
Mi chiedo quali possibilità, in questo stato di cose, abbia un consigliere di minoranza, di far sentire la propria voce all’interno dell’unione della quale farà parte il proprio comune, e soprattutto quale organo di garanzia vigilerà sull’operato di questo nuovo ente se al suo interno mancherà di fatto una rappresentanza di quelle persone che già nei propri consigli comunali svolge il compito delicato relativo al controllo politico-amministrativo..
Sarei lieto di sapere quali motivazioni hanno spinto i politici regionali a scrivere quell’articolo della finanziaria regionale, che di fatto a mio avviso ci fa fare un vistoso passo indietro nell’ottica di una vita democratica in cui tutti hanno diritto di essere ascoltati e rappresentati, compresi gli elettori, che hanno dato il voto alle minoranze di tutti i 18 comuni che daranno vita all’unione dei “comuni della marmilla”, i quali non avranno nessuna rappresentanza all’interno di questo nuovo ente.

Luca Murgia
Consigliere comunale Villanovafranca

2 commenti:

Anonimo ha detto...

La potenza del capitale è tutto, la Borsa è tutto, mentre il parlamento, le elezioni, sono un gioco da marionette, di pupazzi.
V.I.Lenin

Anonimo ha detto...

che cosa triste!! e pensare che vorrebbero che la gente non si disinteresasse alla politica...