L'art. 1, comma 34 del testo di legge finanziaria licenziata dalla Giunta recita espressamente: al fine di promuovere l'immagine della Sardegna in occasione del G8 è autorizzata la spesa di euro 1.000.000 nell'anno 2008 per l'organizzazione di convegni internazionali.
Il CPR ritiene inammissibile che in una Finanziaria dove si prevedono appena 20mln di euro per le politiche in favore dell'occupazione giovanile e femminile, dove non si autorizza la spesa di nemmeno un centesimo sulla legge 37/1998, si deliberi un impegno di 1 mln di euro per convegni internazionali in vista del vertice di un organismo che in sé rappresenta quanto di meno democratico la globalizzazione abbia saputo produrre.
In secondo luogo il CPR ritiene che l'immagine della Sardegna trarrebbe indubbiamente maggiore giovamento dal fatto che il G8 non si tenesse né a La Maddalena né altrove.
In tal senso, da mandato al gruppo consiliare regionale del Partito affinchè si adoperi per l'abrogazione dell'articolo in questione e affinchè le risorse per le quali il medesimo autorizza l'impiego vengano utilizzate per incrementare la spesa sociale, anche investendoli nella stessa isola de La Maddalena, per l'avvio di progetti di riqualificazione e ricollocamento dei lavoratori che hanno perso il posto di lavoro in seguito alla chiusura della base di Santo Stefano.
In caso contrario l'indicazione al gruppo consiliare regionale del Partito è per la manifestazione del voto contrario all'articolo, anche in coerenza con quanto positivamente fatto dal senatore Francesco Martone in Senato in sede di votazione della Finanziaria nazionale.
Ai compagni eletti in Sardegna nel Parlamento nazionale il Cpr chiede che venga riproposto l'emendamento soppressivo del finanziamento di 30 milioni di euro per l'organizzazione del G8 previsto dal Ddl della Finanziaria 2008.
L'alternativa alla presenza militare nell'arcipelago, infatti, non può essere quella di uno sviluppo ancora una volta subalterno, in continuità con quello finora esistito: miope e dannoso per l'ambiente. Non può essere, da una parte, quello del turismo che saccheggia le coste e deturpa le cale e, dall'altra, quello della presenza militare, italiana o straniera.
Le maggiori risorse, oggettivamente necessarie in un contesto fortemente caratterizzato dalla dipendenza dell'economia maddalenina dalla presenza militare, vanno ricercate e indirizzate a un piano organico di bonifica, tutela e valorizzazione dell'ambiente e del patrimonio naturalistico dell'arcipelago, in un piano straordinario di lavoro verde e di turismo consapevole.
Il CPR, infine, ribadisce la più ferma contrarietà del Prc a una manifestazione che non solamente rappresenta il dispotismo sovranazionale del neoliberismo e la prepotenza di 8 cosiddetti grandi sui miliardi di diseredati del globo, ma anche un evento:
· che rischia di determinare ulteriore pregiudizio ambientale all'arcipelago.
· che, in ogni caso, non costruirà alcuna opportunità aggiuntiva di lavoro stabile per la popolazione della Maddalena.
· che determinerà persino un danno economico nel momento in cui sarà istituita la zona rossa ed a esserne danneggiata sarà precisamente la stagione turistica.
In questi termini il CPR impegna l'intera organizzazione all'attivazione delle relazioni sociali, politiche e di movimento per la costruzione dei Comitati No G8 nell'Isola e di una manifestazione di opposizione al vertice la più partecipata possibile, già a partire dal D10 che si terrà a Cagliari a dicembre e che segna una prima tappa di avvicinamento all'appuntamento del 2009.
COMITATO POLITICO REGIONALE PRC 19/11/2007
martedì 27 novembre 2007
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3 commenti:
evidentemente l'ora della serenità per questo posto incantevole senza eguali nel mondo non è ancora giuto.. qundo calerà il sipario dei potenti dopo la cacciata degli americani???
sono disgustato dall'enfasi con la quale si sta sponsorizzando questo malcapitato evento, ma di quale grande occasione si parla? di quale ricaduta di immagine si parla? come se oggi ci si entusiasmi nel vedere immagini di zone blindate con plizziotti in assetto di guerra e cecchini appostati sui tetti che rievocano periodi a dir poco tristi e neri della storia d'italia.. ma per carità...
Come volevasi dimostrare purtroppo ho avuto ragione, il partito e con esso tutti i lavoratori, ne escono sconfitti dal ricatto del signor Dini, siamo andati ad incastrarci proprio bene…. Non possiamo far cadere il governo perché dopo ci sarebbe il ritorno di Berlusconi, e soprattutto faremmo il gioco dei liberali come Dini che, non aspettano altro che il governo cada per estromettere le forze comuniste dalla “guida” del paese per chissà quanto tempo. E non siamo in grado di incidere sulle scelte del governo perché non abbiamo imposto quei sacrosanti paletti programmatici…. Un errore tattico dei nostri più alti dirigenti, che a comportato tutto questo, e senza che essi facciano un minimo di autocritica.
Ora parte la presa in giro della verifica a gennaio…. Ma ormai tutti hanno capito bene la sceneggiata, dove Giordano alzerà la voce dicendo che cosi non va, Prodi dirà che cmq e lui ad avere l’ultima parola senza dimenticare che era in atto un ricatto e che la prossima volta non succederà, e via cosi fino alla prossima volta dove i nostri deputati e noi insieme a loro ingoieremo l’ennesimo boccone amaro…..
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